Violenza di genere: la Rete condiziona i giovani

13 Set, 2023News

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Violenza di genere online

VIOLENZA DI GENERE: LA RETE CONDIZIONA I GIOVANI

La violenza di genere è direttamente connessa alla percezione della propria affettività, dei sentimenti altrui e al rispetto della persona. Sembra incredibile, ma quei valori che pensavamo assodati, radicati e costitutivi della nostra società sono spesso merce rara nella bottega più importante: il cuore dei nostri ragazzi.

Prima la società liquida, fino agli anni 2000, poi quella digitale. Contesti, processi e strumenti in cui la comunità educante non è riuscita a diluire regole basilari per garantire alle relazioni tra pari la giusta empatia.

Gli ultimi dati Ipsos confermano la scarsa percezione da parte delle nuove generazioni

La conferma arriva dall’ultima indagine “I giovani e la violenza tra pari”, realizzata da Ipsos in collaborazione con ActionAid. La ricerca, sulla base di un campione di 800 ragazze e ragazzi, ha chiarito la mancata compresenza di più parametri per valutare cosa sia giusto o sbagliato, e soprattutto fino a che punto. Un trend che evidenzia una certa discordanza sulle condotte violente e sulle relative conseguenze delle proprie azioni. 

Uno smarrimento che determina un dato sconcertante:

per 4 giovani su 5 una donna si può sottrarre dal rapporto sessuale se davvero non lo desidera.

A questo scenario, che denuncia ancora una profonda ignoranza, tanto che il 20 per cento del campione afferma che vestiti provocanti e ammiccamenti possano provocare la violenza sessuale.

Ma cosa scatena violenza e prevaricazione  per i nostri giovani? Anzitutto le caratteristiche fisiche (50%), poi l’orientamento sessuale (40%) e solo al terzo posto  l’appartenenza di genere (36%). 

Per il 78 per cento degli intervistati (dai 14 ai 19 anni), tra i comportamenti violenti rientra la produzione e la condivisione di video in situazioni intime con il proprio partner. Percentuale che cresce all’84% considerando solo le ragazze. 

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Caratteristiche fisiche

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Orientamento sessuale

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Appartenenza di genere

Fondazione Carolina: idee e progettualità per coinvolgere i giovani in percorsi di riflessione

Noi di Fondazione Carolina lo avevamo intuito. Dopo la crisi sociale imposta dall’emergenza pandemica, avremmo dovuto raccogliere i cocci di intere generazioni ripiegate su se stesse per mesi e mesi, fino a condizionare due anni scolastici.

Il bando pensato per le scuole #NoPainAgain ha distribuito risorse e sospinto idee e progettualità per coinvolgere i più giovani in percorsi di riflessione e restituzione su stereotipi di genere e violenza online.

Perché non esiste algoritmo, normativa o deterrente più efficace della cultura, della partecipazione e della prevenzione.

Sono queste le tre grandi porte, non certo usb, che possono condurci in un futuro che faccia meno paura di questo presente. Il disagio dei nostri giovani si cura con la bellezza. La bellezza dello stare insieme

La proposta educativa di Fondazione Carolina e Pepita Onlus dalla scuola dell’infanzia alle superiori

Da qui nasce la proposta educativa di Fondazione Carolina in collaborazione con Pepita, la Onlus tra le più attive nelle scuole, negli oratori e nelle associazioni sportive in tutta Italia.

Educare all’ Emozione significa riconoscere i propri stati d’animo attraverso gli occhi degli altri, imparando a distinguere un amico da un follower.

La proposta educativa rivolta alle scuole e ai genitori

Alcune tra le tematiche:

Educazione sessuale, educazione all’affettività, bullismo e cyberbullismo, DSA e promozione di relazioni inclusive…

TRAcED: UN PROGETTO EUROPEO contro la VIOLENZA DI GENERE online

In ordine alle discriminazioni e alla violenza di genere, soprattutto in Rete, questo ultimo sondaggio Ipsos conferma quanto la vergogna rappresenti il freno più comune che impedisce di rivolgersi al mondo adulto, aprirsi e denunciare l’accaduto.

In questa logica Fondazione Carolina, proprio insieme ad AcionAid, partecipa al progetto internazionale TRACeD. La cordata internazionale unisce Grecia, Italia, Cipro e Slovenia per la prevenzione della violenza in Rete nei confronti di ragazze e giovani donne. Famiglie, insegnanti e studenti sono i principali destinatari di percorsi e strumenti di sensibilizzazione, anche attraverso video e testimonianze raccolte sul campo.

Quest’ultimo contributo video parla dello strisciante sessismo che corre nei commenti ai contenuti digitali postati dalle ragazze. Avance al limite delle molestie, giudizi inclini all’insulto e un linguaggio tossico talmente diffuso da indurre le vittime a mettersi in discussione.

A pensare se pubblicare o meno quella foto con le amiche in costume da bagno, tanto per non dover leggere le solite battute dai soliti “amici”.

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