PAPÀ PICCHIO

“Se hanno colpito lei, così forte e vincente, tutti sono a rischio!”

LA MISSIONE DI UN PADRE

Paolo Picchio, padre di Carolina

Carolina, la prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia. Dopo la scomparsa della figlia, si è battuto per l’approvazione della prima legge a tutela dei minori sul web, dedicata proprio a Carolina Picchio.

Primo piano Paolo Picchio

Nel 2018 affida il messaggio della figlia alla Fondazione Carolina Onlus, di cui ricopre la carica di Presidente Onorario. Con gli educatori e i formatori della Fondazione, incontra oltre 120 mila ragazzi nei primi 3 anni di attività, portando la sua testimonianza alle giovani generazioni, che oggi lo conoscono come “papà Picchio”.

FOLLOWER DEI NOSTRI FIGLI

“Le parole fanno più male delle botte”, ha scritto mia figlia prima di gettarsi dal balcone in una notte senza stelle, dopo aver visto un video sul web mentre alcuni coetanei giocavano con il suo corpo privo di conoscenza. Sotto quelle immagini migliaia di offese e derisioni da parte di persone che neppure conosceva, per la sola “colpa” di non essere abituata a bere alcolici. Quei commenti, le fecero più male del tradimento dei suoi amici. Più male dei postumi della sua prima sbornia, più male di una prima storia d’amore che finiva, “più male delle botte” che la vita le poteva riservare.

Ho perso una ragazza fantastica, ricolma di amore per la vita: studentessa modello, sportiva e generosa. 

Se hanno colpito lei, così forte e vincente, tutti sono a rischio…

Questo ho pensato quando mi sono impegnato per l’approvazione della prima legge europea in materia di cyberbullismo, ispirata dalla tragedia di Carolina e a lei dedicata da tutte le forze politiche.

Ma non bastava! Avevamo posato solo la prima pietra di un percorso lungo e straordinario. Avevamo aperto la strada verso un orizzonte nuovo, quello della sicurezza digitale. Una sfida epocale, che mi ha spinto a costituire una fondazione che riunisse tutti le persone che mi stavano aiutando: professionisti riconosciuti, che oggi mi onoro di chiamare amici, accomunati da un limpido spirito di servizio. Una grande squadra, dalle molteplici competenze, capace di rapportarsi con le istituzioni e con l’esperienza necessaria per dialogare senza timidezze con i colossi del web.

Il mio grazie va a loro, straordinari compagni di viaggio. Da solo non ce l’avrei mai fatta, perché sono soltanto un padre che ha raccolto il sordo grido di dolore di una figlia meravigliosa, affidandolo a una Fondazione che porta il suo nome.

Dopo le prime interviste e i miei pubblici appelli per aprire gli occhi e riconoscere i gravi pericoli che il cyberbullismo rappresenta nella vita dei nostri ragazzi, ricordo le prime esperienze nelle scuole per testimoniare la storia di Carolina. In pochi sanno che sono stati proprio quei ragazzi e quelle ragazze a darmi l’energia, a farmi reagire, a mettere in moto tutto questo. Io ero a pezzi, ma nei loro abbracci ho trovato il calore di mia figlia, ritrovando la forza della speranza.

Da allora abbiamo incontrato, anche online, oltre 120 mila studenti, formando migliaia di insegnanti e genitori. Poi la pandemia ha bloccato tutto! La DAD ha confinato i nostri figli, amplificando il loro disagio sul web. Su internet i casi di violenza sono più che triplicati, a fronte di crescenti fenomeni quali:

  • Dipendenza dal web
  • Challenge estreme
  • Sexting

Con il primo lockdown 2020 è cresciuto anche il cyberbullismo, verso i propri compagni, ma soprattutto verso gli insegnanti, più esposti durante le lezioni online.

Oggi tutti hanno “scoperto” il cyberbullismo. Conferenze, libri, pubblicità progresso si rincorrono ogni giorno con l’ansia di definire un’intera generazione. Il disagio dei teenager non può diventare argomento da salotto, ma è un segnale che dobbiamo intercettare. Ecco il motivo della nostra azione a 360 gradi, con interventi a tutela delle vittime, ma anche per il recupero dei bulli. Perché un solo un ragazzo pentito rappresenta una chiave per aprire qualsiasi cuore. Una porta che agli adulti resterà sempre preclusa, fintanto che non diventeremo i primi follower dei nostri ragazzi.

Paolo Picchio

Presidente onorario Fondazione Carolina

LE testimonianze di paolo picchio

Testimonianza di Paolo Picchio al XXV concerto di Natale in Vaticano

Corriere TV – “Ragazzi, denunciate i bulli. Fatelo per Carolina, per voi e anche per loro”

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