A Seregno 300 studenti a scuola di empatia

2 Mag, 2023News

NOVITÀ

“E se capitasse a te”? Una sola domanda è bastata per far immergere tutta la platea in un silenzio prezioso, denso di significati. Nessuna risposta, ma ciascuno dei 300 volti dei ragazzi presenti a Seregno per parlare di cyberbullismo e uso positivo di web e social, racconta molto delle emozioni e delle paure che attraversano il cuore delle nuove generazioni. Un cuore digitale, ma non per questo meno entusiasta, ingenuo e generoso di quelli analogici dei cosiddetti boomer.

I social, una finestra senza protezione

Al di là delle mode e dei costumi che combinano e si rinnovano decennio dopo decennio, la rivoluzione digitale in corso non ha imposto soltanto un nuovo linguaggio. La società iperconnessa ha spalancato informazioni, competenze e tematiche ad una fascia di popolazione sempre più giovane. Nozioni e stimoli senza filtro, difficili da comprendere fino in fondo, come la guerra o la violenza, ma molto facili da replicare, come le condotte discriminatorie o la cultura sessista.
I social sono una finestra sul tutto, senza aspettare che la necessaria esperienza, preparazione e consapevolezza possano germogliare nel cervello e nell’animo di chi posta, interagisce, condivide o commenta.

A Seregno esperti di comunicazione e studenti insieme

L’incontro di Seregno, in provincia di Monza e Brianza, organizzato in questi giorni in collaborazione con il gruppo editoriale Netweek, ha messo al centro questi macro argomenti, mettendo a disposizione degli studenti delle secondarie di primo e secondo grado l’esperienza e i consigli di relatori autorevoli quali Massimiliano Capitanio – commissario di AGCOM, Marianna Sala – Presidente Corecom Lombardia, Luana Lavecchia – referente di TikTok, Stefania Crema – Coordinatrice Ufficio di piano ambito di Seregno e Ivano Zoppi, Segretario Generale Fondazione Carolina.

300 studenti a Seregno hanno incontrato esperti di comunicazione per parlare di empatia e cyberbullismo

Carolina monito e faro

In un contesto in cui bullismo e cyberbullismo si rincorrono e si sovrappongono attraverso episodi di violenza tra pari raccontati dalle cronache e vissuti da tutta la comunità, la storia di Carolina rappresenta al contempo un monito e un faro. Un monito per le potenziali vittime, perché contro la stupidità e l’odio non bisogna mai abbassare la guardia, ma anche per tutti quei ragazzi che non comprendono quanto male possano fare le parole, le offese e le emarginazioni. Nella dimensione fisica, come in quella online. Un faro perché, a più di dieci anni di distanza, la storia di Caro è diventata un simbolo e un motore in grado di dare spinta alle azioni della Fondazione a lei dedicata, impegnata ogni giorno dalla parte dei ragazzi.
Il suo sorriso racconta ogni giorno a migliaia di ragazzi tutta la bellezza e la gioia che possiamo condividere – e proteggere – anche in Rete.

Come fare, quindi, a vivere pienamente la straordinaria libertà del web tutelando noi stessi e gli altri? La strada più sicura per evitare guai passa sempre da un punto ben preciso, l’empatia.

Un po’ come prima di fare un regalo a qualcuno, per capire se sarà gradito, pensiamo a come potremmo reagire se fossimo noi a riceverlo.

 

Fotografie di Cecilia Spalletti

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