SMARTPHONE AI PRE ADOLESCENTI, A CHE ETÀ È GIUSTO CONCEDERLO?

3 Set, 2021News

NOVITÀ

Esiste un’età giusta per avere un cellulare? È davvero così pericoloso lasciare uno smartphone nelle mani di un bambino? La buona notizia è che domande di questo tipo cominciano ad essere condivise sempre da più persone, genitori in primis. Un nuovo senso di responsabilità, dovuto più all’esperienza sul campo che ad una piena consapevolezza, ma che rappresenta un piccolo punto di svolta attorno al quale costruire una nuova cultura per il benessere digitale delle nuove generazioni.

Vogliamo essere positivi, dunque, ma non sprovveduti; perché porsi il problema non basta, se poi le risposte sul piano educativo restano inadeguate. E allora? Non esiste una sola risposta, proprio perché non esiste uno stampino per tutti i teenager. Ogni ragazza, ogni ragazzo, rappresenta una singola, irripetibile opera d’arte e come tale va esposta, protetta, e assicurata. L’età giusta per concedere il telefonino può essere anche sotto i 14 anni, l’età riconosciuta del consenso e dell’imputabilità, che il nostro Paese indica anche come limite sotto il quale non si dovrebbe iscriversi ai social e ai servizi di messaggistica online. Il problema non è “quando”, ma “come” vivere in autonomia una corretta esperienza digitale. Impostare regole sui tempi e sui modi di utilizzo di smartphone e tablet resta prerogativa fondamentale, come pure la capacità di dialogo all’interno della famiglia. Un ponte tra generazioni costruito sulla fiducia e che bisogna percorrere in entrambi i sensi.

Al di là delle leggi, certamente necessarie, serve applicare il buonsenso e, soprattutto, impostare la relazione genitore-figlio sul dialogo e su quella “parola” che sui social appare svuotata dai suoi significati e dal suo valore. Il ruolo e il peso della parola, intesa anche nella sua accezione di impegno, sono alla base di un percorso di crescita sano e positivo. La parola deve tornare al centro del concetto di genitorialità. Parole che compongono regole, sentimenti, diritti e doveri. Parole da condividere e da ricordare, come quelle di Carolina Picchio, prima di pensare che uno smartphone e una connessione internet siano un semplice strumento per restare in contatto con gli amici. Certo, le comodità sono tante; dalla sensazione che i tuoi figli siano sempre reperibili (anche se poi non rispondono mai), alla convinzione che, senza questa concessione, rischierebbero di far parte di quella minoranza, spesso isolata nel gruppo classe, nonostante si parli ormai di scuole primarie.

Ad ogni genitore l’onore e l’onere di scegliere il meglio per i propri figli. Consapevoli che, quando si parla di educazione, le scelte migliori non sono quasi mai quelle più facili.

Ivano Zoppi
Segretario generale Fondazione Carolina

Per approfondimenti:
https://bit.ly/2WLACVO

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