CRESCONO LE POLIZZE CONTRO IL CYBERBULLISMO

13 Lug, 2021News

NOVITÀ

Ma la vera assicurazione resta la prevenzione

Il cyberbullismo cresce e fa gola alle grandi compagnie di assicurazione. In italia le polizze informatiche rappresentato ancora una piccola fetta del mercato, principalmente contro le frodi online, le clonazioni delle carte di credito e il furto d’identità. Eppure l’offerta, forte della grande spinta proveniente dai Paesi anglosassoni, in primis dagli USA, sta aumentando, con proposte integrate rispetto ad una protezione a 360 gradi, fino alle assicurazioni specifiche contro il cyberbullismo. Il fenomeno interessa sia le vittime, con le coperture a livello sanitario e i relativi danni morali, sia gli autori di cyberbullismo o abusi in rete. Lo spauracchio principale per le famiglie, infatti riguarda l’aumento delle richieste risarcitorie in sede civile, a fronte di condotte improprie legate all’uso scorretto e inconsapevole degli strumenti digitali. Azioni che spesso travalicano in comportamenti e responsabilità di tipo legale. Non solo cyberbullismo, da intendersi come diffamazione e stalking; è soprattutto il sexting a rispondere a determinate fattispecie di reato: dalla pornografia minorile alla detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, dal revenge porn alla violenza sessuale, che la Cassazione ha assimilato all’invio di contenuti sessuali non richiesti. Una dinamica che preoccupa non solo in termini penali ma, appunto, sul fronte dei risarcimenti in sede di procedimento civile. I precedenti di famiglie costrette ad indebitarsi o a cedere parte del patrimonio per poter riparare al danno causato dai figli cominciano ad assumere una dimensione statistica, tanto da rappresentate un business per le compagnie di assicurazione. 

“Prevenire è meglio che… pagare”, verrebbe da dire. Questo trend dovrebbe insegnare che la violenza online è ormai un fenomeno sociale consolidato, anche tra i minori. Un trend confermato anche dall’ultima relazione annuale comunicata dal Garante della protezione dei dati personali. Nel 2020 si è registrato un incremento di circa il 132%, rispetto al 2019 dei casi trattati dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia e un aumento del 77% dei casi di vittimizzazione dei minori per grooming, cyber bullismo, furto d’identità digitale, sextorsion. Una fotografia spietata, in linea con l’aumento esponenziale delle segnalazioni raccolte dai canali di Fondazione Carolina, passate da una media mensile di 50 ad un picco mensile di quasi 300. A prescindere dalle valutazioni e dalle possibilità economiche di ogni famiglia, non sarà certo un’assicurazione a proteggere i nostri ragazzi dai pericoli in Rete. La polizza più efficace resta la prevenzione, a scuola, a casa e nella vita (reale) di tutti i giorni. 

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