CYBERJOY, Fondazione Carolina apre la strada del cambiamento per la sicurezza digitale

6 Mar, 2023News

NOVITÀ

Il dibattito sul rapporto tra minori e web si poggia sulle tendenze e sui fenomeni che mettono più a rischio le nuove generazioni, sempre più connesse alla Rete, ma spesso in cerca di contatto umano e dei giusti riferimenti nella vita offline.

 CyberJoy, un valore aggiunto

Certo, i dati che abbiamo raccontato non sono edificanti, dalle nuove challenge, come le “cicatrici francesi“, ai dati aggiornati su cyberbullismo e violenza online.
Difficile restare ottimisti, eppure nella grande partita per il benessere digitale mancava qualcosa. Un valore aggiunto che potesse dare una scossa a tutte le politiche, i percorsi e il dibattito sulla sicurezza digitale, a partire dai più giovani. Noi l’abbiamo chiamato CyberJoy, ovvero la gioia e la bellezza di stare insieme, tanto online quanto offline.

Da questa semplice osservazione, abbiamo auspicato un ribaltamento del punto di vista nel grande consesso attorno al ruolo degli strumenti digitali nella vita dei nostri figli.

Esiste un’età ideale per concedere l’uso dei device? Quanti anni bisogna avere per poter aprire un profilo sui social network? Forse il problema non sono i nostri ragazzi, bensì il percorso di crescita che abbiamo pensato per loro. Siamo sicuri che sia quello giusto?

Foto della 4 A della scuola IC via Dante, San Vittore di Voghera per CyberJoy Foto della 4 A della scuola IC via Dante, San Vittore di Voghera

Con questo approccio, in occasione della 20esima edizione della Giornata mondiale per la Sicurezza in Rete, Fondazione Carolina ha lanciato una grande call to action rivolta a tutta la comunità educante.
Una piccola, grande rivoluzione digitale per declinare i valori educativi dell’ascolto, dell’accompagnamento e della partecipazione sul piano digitale e restituire la giusta umanità ad una tecnologia sempre più pervasiva.

 I numeri dell’operazione CyberJoy

Una sfida educativa ambiziosa e complessa, ma forte di una crescente domanda di umanità, non solo da parte dei ragazzi, ma anche all’interno delle famiglie.
Una sorpresa anche per gli addetti ai lavori, a partire dal personale di Fondazione Carolina, a fronte di numeri e risultati oltre le attese, per una campagna partita soltanto agli inizi di febbraio:

  • Più di 2500 interazioni nella pagina dedicata di Fondazione Carolina 
  • Oltre 300 scuole, tra secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado (prossimo biennio) hanno realizzato i laboratori scaricando i materiali gratuiti online in collaborazione con Pepita e Copercom.
  • Più di 1500 interazioni per la pagina dedicata ai giochi in famiglia all’interno del portale per la sicurezza in Rete www.minorionline.com
  • Oltre 50 articoli, servizi, approfondimenti sulle testate giornalistiche nazionali: Tv, carta stampata, radio e web.

Così, mentre il mese di febbraio, tradizionalmente dedicato all’educazione digitale, si focalizzava su Metaverso e Chat Gpt, Fondazione Carolina proponeva un “nuovo” messaggio rivolto alle istituzioni, alle famiglie, al mondo dell’istruzione e a tutti i luoghi abitati dai ragazzi. 

Scuole, salute, famiglie e aziende sono state il perno di CyberJoy

Molto più di un semplice hashtag, bensì un viaggio perché la tutela dei minori online possa diventare un bene comune e una responsabilità di tutti, anche grazie ai materiali gratuiti messi a disposizione delle scuole sul sito di Fondazione Carolina e per confrontarsi in famiglia sull’importanza di vivere il web con empatia, in modo protetto e consapevole.

CyberJoy: Un tema certamente tecnologico, per molti aspetti giuridico, ma anche sanitario

Il progetto Connessioni Delicate, dopo aver raggiunto 800 famiglie nella fase sperimentale del 2022, si prefigura di attivare il primo Piano nazionale di Salute digitale.
Fondazione Carolina grazie al lavoro delle principali associazioni di categoria e alla collaborazione di Meta, si impegna per la formazione dei pediatri e la dotazione gratuita di materiali a supporto dei genitori.

Lo sticker CyberJoy

In questa partita, un maglia da titolare andava destinata anche alle aziende, non solo quelle nel settore digitale.
In questa logica, lo sticker CyberJoy rappresenta un segnale riconoscibile per l’impegno dei privati e del mondo del lavoro nella definizione delle policy e nella promozione di percorsi volti alla costruzione di un nuovo principio di cittadinanza digitale. 

Se gli sticker consegnati alle scuole, ad ora sono stati 50, sono ben 30 le aziende che si sono viste recapitare l’adesivo CyberJoy, da esporre a beneficio della comunità educante come avviene per le vetrofanie dei ristoranti consigliati dalle guide.

“CyberJoy è diventato il nostro grido di battaglia per rivendicare il diritto al sorriso e al benessere delle nuove generazioni nella vita reale di tutti”.

Il Segretario generale di Fondazione Carolina, Ivano Zoppi, legge questi numeri come un punto di partenza, per un viaggio verso un bene comune ormai imprescindibile dalla dimensione digitale.

Da CyberJoy ai progetti futuri

Con questo spirito la filosofia CyberJoy si proietta sulle iniziative che segneranno l’azione di Fondazione Carolina per questo 2023.
A partire da Connessioni Delicate, presentato a Roma in questi giorni alla presenza di rappresentanti istituzionali e dei referenti delle associazioni di pediatri.
Dopo il successo del progetto pilota, con i materiali informativi e i questionari distribuiti alle famiglie da 400 pediatri, i medici coinvolti saranno circa 11 mila

È proprio il caso di dire che i propositi per il futuro godono di ottima salute!

 

 

 

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