una legge chiamata carolina

Il messaggio di Caro ispira la prima norma a tutela dei minori online

LA LEGGE 71

La prima legge sul cyberbullismo

A Carolina è dedicata la prima legge in Europa sul cyberbullismo, approvata all’unanimità il 17 maggio 2017 ed entrata in vigore un anno più tardi (giugno 2018).

Mercoledì 17 maggio 2017 poco dopo le ore 13, l’Aula di Montecitorio vota unanime il disegno di legge a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto al cyberbullismo. La Presidente della Camera, Laura Boldrini, dedica l’approvazione a Paolo Picchio e a sua figlia Carolina tra l’applauso dell’emiciclo.
Legge 71/2017

“Non posso negare di essermi commosso: nessuno mi potrà ridare mia figlia, ma questa legge è per lei”

Paolo Picchio

Il percorso, cominciato nel 2013, è finalmente stato portato a compimento con l’approvazione definitiva della norma per la tutela dei minori a prevenzione e contrasto al cyberbullismo.

Il gesto drammatico di Carolina rivela un disagio profondo per tanti ragazze e ragazzi che diventano vittime di vessazioni, insulti e discriminazioni. «Ora c’è una legge per i ragazzi che rappresenta il nostro punto di partenza: nuovi strumenti per prevenire e contrastare il cyberbullismo pensati per le vittime ed i colpevoli… In ogni caso si tratta di minori. Recuperarli è molto importante», sottolinea papà Picchio.

LA NORMA IN SINTESI

La legge 71/17 – “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” – intende tutelare il diritto delle nuove generazioni ad una navigazione sicura, positiva e libera. Un provvedimento legislativo che, fin dall’inizio, è stato pensato non solo per le vittime, ma anche per il riscatto di quei ragazzi che, spesso inconsapevolmente, danneggiano i propri coetanei attraverso le piattaforme digitali.

Ciascun minore con più di 14 anni, genitore o chi esercita la responsabilità sul minore, può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato del minore vittima di cyberbullismo.

Qualora entro le ventiquattro ore successive la SEGNALAZIONE non vi sia stata alcuna comunicazione da parte del responsabile ed entro le 24 ore non abbia provveduto o non sia possibile individuare il gestore del sito internet o del social, l’interessato può fare istanza al Garante per la protezione dei dati personali, il quale provvede entro 48 ore alla rimozione.

Un provvedimento studiato nella logica di educare e responsabilizzare i giovani che, anche solo inconsapevolmente, si rendono attori di comportamenti penalmente perseguibili.

La procedura di ammonimento prevede che fino a quando non sia stata proposta denuncia per diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati, il Questore è chiamato a convocare il minore, colpevole verso altri minori, unitamente a un genitore, ammonendo il medesimo.

L’uso consapevole della rete entra a far parte dell’offerta formativa in ogni ordine di scuola. Il Ministero dell’Istruzione adotta delle linee d’orientamento per la prevenzione e il contrasto del fenomeno. Gli uffici scolastici regionali sono chiamati a promuovere progetti elaborati nelle scuole, nonché azioni integrate sul territorio di contrasto del cyberbullismo e educazione alla legalità. E’ disposto, inoltre, che le istituzioni scolastiche promuovano, nell’ambito della propria autonomia, l’educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri ad esso connessi.

Il tavolo ha il compito di redigere un piano di azione integrato per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, nonché quello di realizzare un sistema di raccolta dei dati per monitorare l’evoluzione dei fenomeni anche avvalendosi della collaborazione con la Polizia Postale e le altre Forze dell’Ordine.

Il tavolo coordinato dal Miur include:

  • I Ministeri dell’Interno
  • Lavoro e Politiche sociali
  • Giustizia
  • Sviluppo Economico e della Salute
  • Anci
  • Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza
  • Garante Privacy
  • Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori

tutte organizzazioni già coinvolte nel programma nazionale del Safer Internet Centre, nonché una rappresentanza delle associazioni studentesche e dei genitori.

Nell’ambito di ciascun programma operativo nazionale sono stanziate idonee risorse alla formazione del personale specializzato alla tutela dei minori sul web. I fondi certi per la Polizia Postale sono per l’aggiornamento ai docenti, nella chiave di individuare referente cyberbullismo per ogni autonomia scolastica e dare luogo alla formazione continua dedicata agli studenti.

Ogni istituto deve individuare tra i propri docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto. In quest’ottica si programmano corsi di formazione per personale scolastico per garantire l’acquisizione di idonee competenze nell’ambito di azioni preventive a sostegno del minore.

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